Oltre 800 lavoratori del settore Turismo hanno richiesto il contributo stagionalità pensato per sostenere il reddito dei lavoratori stagionali, e altri 350 sono i lavoratori che hanno fatto domanda per il contributo genitorialità riservato a chi ha figli a carico in età scolare, mentre 35 aziende hanno ricevuto un contributo economico per la messa in sicurezza del luogo di lavoro in attuazione dei protocolli covid.
È il risultato del fondo messo in campo dall’Ente Bilaterale Turismo Sardegna rivolto a titolari di imprese del turismo e lavoratori in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Le aree di intervento inserite nell’apposito “Accordo per Intervento Straordinario Sostegno al Reddito 2020 - Emergenza Covid 19” siglato dalle parti sociali dell’Ente (Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil) erano quattro: l’attività formativa di aggiornamento sui protocolli covid, il contributo stagionalità per il sostegno al reddito dei lavoratori stagionali, il contributo genitorialità per i lavoratori con figli a carico e il contributo per le aziende per le spese sostenute per la messa in sicurezza del luogo di lavoro. Le domande potevano essere presentate dal 25 novembre al 5 marzo scorso.
“Quello turistico in Sardegna è uno dei settori più colpiti dalla crisi causata dall’epidemia di Covid”, dice il presidente dell’Ente Bilaterale Turismo Sardegna Giuseppe Atzori, “lo dimostra anche il successo del fondo che abbiamo pensato di dedicare ai lavoratori in ginocchio a causa di questa pandemia”.
Formazione covid. L’ente in soli 2 mesi, da maggio a giugno, ha organizzato 45 corsi di formazione per l’aggiornamento degli operatori del turismo sui protocolli covid per un totale di 300 ore di lezione. I temi al centro dei lavori sono stati: la formazione dei datori di lavoro, quella dei lavoratori in azienda, la nuova circolare del ministero per la sicurezza alimentare (haccp), il rispetto dei protocolli covid per gli operatori che lavorano al banco e per il servizio in sala, e la gestione di diverse mansioni all’interno degli hotel post covid (pulizia, manutenzione e riordino degli spazi).
“È la dimostrazione del fatto che le aziende e i lavoratori sardi non vogliono farsi trovare impreparati”, aggiunge Gian Mario Pileri, vicepresidente Ebts, “anche i corsi di formazione sono un biglietto da visita per un’Isola pronta ad accogliere i turisti in totale sicurezza”.
Ebts in totale ha erogato oltre 200mila euro ed è imminente l’inizio della nuova attività formativa per il 2021.
Nel 2020 EBTS contava oltre 3500 aziende associate, di cui: 2660 pubblici esercizi, 469 strutture ricettive, 74 servizi turistici, 72 agenzie di viaggi e tour operator, 71 porti e approdi, 58 stabilimenti balneari, 54 campeggi e villaggi e il restante 59 appartengono ad altri settori singoli legati al turismo.
L’EBTS è un organismo paritetico, costituito nel 1997 dalle associazioni dei datori di lavoro e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative nel settore Turismo: Federalberghi, Fipe, Faita, Fiavet, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, della Sardegna. È operativo dal 1998, con l’apertura della segreteria regionale a Oristano. L’EBT è un’associazione no profit prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Turismo per fornire servizi ai lavoratori ed alle imprese. Costituisce lo strumento per lo svolgimento delle attività individuate dalla contrattazione collettiva in materia di occupazione, mercato del lavoro, formazione e qualificazione professionale; svolgendo e promuovendo inoltre attività di studio e ricerca per il comparto. Le aziende sono tenute al versamento dello 0,40% della massa salariale (paga base + contingenza) di cui 0,20 a carico dell’impresa e 0,20 a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta una non applicazione del CCNL e il non riconoscimento di incentivi e sgravi sul costo del lavoro.